Rimodulazioni prezzi telefonia

WindTre: aumenti automatici senza diritto di recesso per adeguare i prezzi all’inflazione

Secondo quanto pubblicato dal quotidiano “La Repubblica”, WindTre ha chiesto all’AGCOM di poter effettuare delle rimodulazioni automatiche per adeguare le proprie tariffe all’inflazione senza l’obbligo di dover concedere ai clienti il diritto di recesso, come invece previsto dal Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche.

La richiesta all’AGCOM è stata inviata lo scorso 20 giugno tramite una lettera firmata da Antongiulio Lombardi, Direttore Affari Regolamentare ed Istituzionali di WindTre. Gli aumenti proposti dall’operatore sarebbero effettuati sulla base dell’inflazione e consentirebbero l’adeguamento automatico dei prezzi praticati al pubblico seguendo le intenzioni di TIM, che la stessa WindTre menziona nella lettera.

TIM sta pensando infatti di aumentare i prezzi all’ingrosso proposti agli altri operatori che usano le sue infrastrutture di rete regolandoli sull’andamento dell’inflazione, una mossa che, secondo WindTre, potrebbe avere ripercussioni a cascata sulle tariffe che gli operatori praticano al cliente sul mercato al dettaglio.

La motivazione degli aumenti di prezzo è giustificata sempre da tutti gli operatori con la necessità di continuare ad investire sul potenziamento e sul miglioramento delle reti, con l’obiettivo di offrire al pubblico servizi sempre migliori.

Già di recente la stessa WindTre ha annunciato aumenti per alcune tariffe di rete fissa che saranno in vigore dal prossimo settembre, mentre da agosto TIM aumenterà il costo di spedizione della fattura cartacea e lo scorso maggio Vodafone ha aumentato i prezzi di alcune offerte mobili.

Inoltre, secondo alcune voci, TIM potrebbe alzare i prezzi di alcune tariffe di rete mobile dal 1° settembre apportando contestualmente un aumento dei giga inclusi ma dando ai clienti interessati la possibilità di non accettare la rimodulazione.

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