Vodafone ha confermato le indiscrezioni circolate un paio di mesi fa e riguardanti un furto di dati dei clienti avvenuto a seguito di un attacco informatico. L’operatore ha infatti inviato in questi giorni una comunicazione via email ad alcuni clienti business direttamente coinvolti nella vicenda.
È necessario come prima cosa precisare che il furto dati non è avvenuto dai sistemi Vodafone ma da quelli del partner commerciale FourB, un rivenditore di servizi Vodafone per le aziende. Il problema non riguarda quindi l’utenza privata e non coinvolge in maniera diretta la base clienti del gruppo britannico.
Secondo quanto si è appreso, l’attacco ai sistemi informatici di FourB si è verificato a inizio settembre e ha portato al trafugamento di copie di contratti digitali e dei documenti dei clienti. I dati sono in seguito finiti in vendita su alcuni canali Telegram, come avviene quasi sempre in questi casi.
Vodafone Italia, che in un primo momento aveva smentito l’accaduto assicurando però di voler continuare con le indagini, ha ora voluto fare chiarezza pubblicando una nota stampa in cui spiega con la massima trasparenza che:
Un partner commerciale che opera come rivenditore di servizi Vodafone per le aziende, FourB Spa, a settembre 2022 era rimasto vittima di un crimine informatico, attraverso cui erano state sottratte copie digitali delle sottoscrizioni e documenti a queste associati.
Già a settembre 2022 FourB aveva posto in essere tutte le azioni necessarie per la risoluzione del problema. In parallelo, Vodafone aveva informato il Garante per la protezione dei dati personali e il rivenditore aveva sporto denuncia all’Autorità giudiziaria.
I clienti coinvolti sono stati contattati ed è stata fornita loro assistenza. Per Vodafone la sicurezza dei dati dei propri clienti è una priorità assoluta, per questo vengono condotte attività di prevenzione e controllo continue e approfondite.
Vodafone ha assicurato inoltre che le aziende i cui dati sono stati rubati sono già state avvisate. L’operatore ha inoltre segnalato l’accaduto al Garante della Privacy, mentre il rivenditore FourB ha sporto denuncia all’autorità giudiziaria.