Dopo anni di crescita continua, Netflix ha perso abbonati nel primo trimestre dell’anno per la prima volta da oltre 10 anni. Era infatti l’ottobre 2011 quando il popolare servizio in streaming americano aveva fatto registrare per l’ultima volta il segno meno alla voce “abbonamenti attivi”.
La perdita di abbonati da gennaio a marzo 2022 è stata di 200.000 unità, a cui vanno aggiunti i 700.000 clienti persi in Russia a causa della decisione della stessa Netflix di sospendere il servizio a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
Netflix prova a spiegare il calo dei clienti considerando diversi fattori. Quello più importante sembra essere la condivisione dell’abbonamento che porta molte persone a dividere la spesa e ad utilizzare una sola sottoscrizione per accedere da più utenze al catalogo del servizio.
Un’altra ragione sarebbe poi l’esaurimento della spinta al consumo di film, serie e altri contenuti in streaming dovuto alla pandemia e ai conseguenti lockdown, mentre un ulteriore fattore è rappresentato dalla forte concorrenza che negli anni si è venuta a creare sul mercato.
Netflix si è ritrovata infatti a fronteggiare non solo le pay-TV tradizionali e i loro servizi in streaming, ma anche le proposte di nuovi attori come Amazon Prime Video, Disney+, Apple TV+ e di tante piattaforme più o meno piccole spesso legate direttamente alle case di produzione di contenuti.
Anche per questa ragione, Netflix ha diffuso delle previsioni poco ottimistiche per il prossimo trimestre, al punto da prevedere un ulteriore calo degli abbonati pari a 2 milioni di unità.
I dati sull’andamento del mercato hanno influito direttamente sui ricavi, cresciuti del 10% a 7,87 miliardi di dollari ma inferiori rispetto alle previsioni di Wall Street, che parlava di quota 7,93 miliardi. In calo infine anche l’utile, passato dagli 1,71 miliardi del primo trimestre dell’anno scorso agli 1,6 miliardi di dollari del trimestre appena concluso.