Non si è fatta attendere la reazioni delle associazioni dei consumatori riguardo alla multa da 1,2 milioni di euro che l’Antitrust ha comminato nei giorni scorsi ad Iliad, ritenuta colpevole di aver portato avanti pratiche commerciali ingannevole nella promozione delle sue offerte 5G.
In dettaglio, all’operatore francese è stato contestato di non aver pubblicizzato in modo sufficientemente chiaro le proprie tariffe 5G sia per ciò che riguarda le limitazioni geografiche della copertura della rete di nuova generazione, sia sotto l’aspetto dei dispositivi compatibili.
Oltre a questo, l’Autorità per la concorrenza ha ravvisato del testo ingannevole contenuto in un SMS inviato da Iliad ad alcuni ex-clienti con cui veniva proposta l’offerta Flash 100 5G, in particolare con riferimento ai Giga utilizzabili in roaming UE.
La reazione dell’operatore verso il provvedimento sanzionatorio è stata di comprensibile contrarietà, tanto che in un comunicato Iliad parla di decisione “ingiustificata e profondamente ingiusta”. Di tutt’altro tono sono state invece le reazioni delle principali associazioni dei consumatori, che hanno espresso soddisfazione per la decisione dell’Antitrust.
Denis Nesci, Presidente di U.Di.Con. (Unione per la Difesa dei Consumatori), ha dichiarato:
Già un anno fa avevamo segnalato all’Autorità alcune incongruenze da parte di Iliad Italia nella pubblicazione di alcune offerte compatibili con la tecnologia 5G, in cui venivano omesse informazioni indispensabili per usufruire della tecnologia come la copertura territoriale della rete 5G da parte dell’operatore, il possesso di un dispositivo e di un’offerta compatibile con le nuove tecnologie inerenti al 5G.
Eravamo convinti infatti che le offerte sul mercato della telefonia, che prevedevano l’utilizzo di nuove tecnologie e rappresentavano una novità sul mercato, dovessero essere ispirate e governate dal principio della trasparenza.
Nel caso specifico, ravvisavamo sul sito di Iliad alcune offerte fuorvianti di smartphone in vendita che promuovevano la nuova tecnologia omettendo alcune informazioni rilevanti.
Infatti, i dispositivi citati non erano inclusi nell’elenco degli smartphone compatibili con la rete 5G di Iliad, comportando una chiara violazione a danno dei consumatori, i quali avrebbero potuto procedere ad acquisti sulla base di informazioni falsate che gli smartphone in questione potessero essere utilizzati sulla stessa rete di Iliad, che offriva piani inclusivi della stessa tecnologia.
Oggi, grazie alle nostre segnalazioni e agli accertamenti fatti da AGCM, arriva finalmente la notizia che conferma i nostri sospetti.
Viene assodato infatti, in violazione del Codice del Consumo, che uno smartphone, anche abilitato in generale al 5G, non può assicurare la fruizione della rete 5G di Iliad, laddove non sia compreso tra gli apparati abilitati alla navigazione su tale rete.
Un ottimo risultato per la nostra Associazione e un segnale fondamentale per i consumatori che spesso, sull’onda emotiva di novità tecnologiche e nuove offerte sul mercato, rischiano di essere facilmente abbindolati da pubblicità scorrette e ingannevoli.
Gli operatori telefonici devono imparare a comunicare in maniera chiara e trasparente le proprie offerte. Speriamo che questo accertamento con relativa sanzione sia da esempio per tutti gli altri operatori.
Noi come U.Di.Con continueremo a vigilare e a collaborare con gli organi di garanzia e di controllo per prevenire possibili futuri comportamenti scorretti a tutela di tutti i consumatori.
Federconsumatori punta invece il dito contro l’intero settore delle telecomunicazioni e le norme che lo regolano:
Ancora una volta, quindi, l’Autorità interviene nei confronti di una società di telecomunicazioni che non rispetta i diritti degli utenti, peraltro con particolare riguardo ad un tema come quello del 5G, su cui nell’opinione pubblica è ancora elevato il livello di disorientamento e disinformazione e su cui quindi permane una particolare necessità di trasparenza e correttezza.
Nonostante in questi anni siano stati emessi regolamenti e delibere in materia di tutela del consumatore, la normativa vigente conferma la sua inadeguatezza: l’elevata frequenza con cui gli operatori vengono sanzionati dalle Authority per questo tipo di condotte dimostra la necessità di una regolamentazione più stringente, con strumenti che costituiscano un reale deterrente nei confronti delle pratiche commerciali scorrette.
Non ci stanchiamo di evidenziare quanto poco si siano rivelate efficaci in questi anni le mere sanzioni ex post.
Episodi del genere dimostrano la assoluta e urgente necessità di attuare una riforma dell’attuale sistema di regolazione del settore delle telecomunicazioni, prevedendo un sistema di vigilanza capillare e tempestivo e soprattutto riconoscendo alle Authority concreti poteri coercitivi.
Al coro unanime di approvazione della multa contro Iliad si è infine aggiunto il Codacons, che ha definito “una giungla” il mercato della telefonia fissa a causa delle offerte poco chiare in cui i consumatori farebbero fatica a districarsi nella scelta della tariffa più adatta alle loro esigenze.