Le possibili misure di razionamento dell’energia elettrica a cui l’Italia e l’Europa potrebbero andare in contro nei prossimi mesi preoccupano non poco aziende e cittadini, spaventati dall’impatto che le limitazioni all’uso di elettricità (ma anche del gas) potrebbero avere sull’economia e sullo stile di vita a cui i Paesi occidentali sono abituati.
A quanti hanno fatto sentire la propria voce in materia si è aggiunta in queste ore anche l’AIIP – Associazione Italiana Internet Provider, che in un comunicato stampa pubblicato oggi sul proprio sito parla apertamente di “minaccia alla sopravvivenza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica” nel caso in cui dovesse passare l’attuale Piano europeo per la riduzione dei consumi presentato ieri a Strasburgo.
Secondo il Presidente di AIIP, Giovanni Zorzoni:
Da molti mesi sappiamo che, a fronte del crescente rischio concreto di razionamento, l’unico modo per calmierare i picchi elettrici nell’arco di una giornata consiste nel limitare i contatori riducendo la potenza elettrica rispetto a quella inizialmente contrattualizzata. Se questa operazione troverà concreta realizzazione senza escludere i contatori che alimentano gli elementi di rete degli operatori TLC, la rete italiana andrà incontro ad un sicuro collasso. Infatti, se i siti trasmissivi (POP, armadi attivi, siti di rigenerazione) verranno limitati da remoto a meno della potenza necessaria al loro funzionamento, smetteranno di funzionare a macchia di leopardo provocando un effetto a catena di dimensioni nazionali con interruzioni generalizzate, con conseguenze devastanti e non prevedibili.
La situazione è grave. Per questo chiediamo che il Governo istituisca un tavolo tecnico urgente affinché i benefici che derivano dalla protezione delle reti di telecomunicazione non vengano minacciati da quello che, di fatto, sarebbe il marginale risparmio energetico derivante dalla limitazione selettiva di determinate reti. Abbiamo lanciato il nostro appello ai Ministeri della Transizione Ecologica e dello Sviluppo Economico ma anche ad AGCOM, alle altre Autorità, e all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che abbiamo incontrato solo pochi giorni fa. L’auspicio di AIIP è che, grazie anche al contributo dell’Associazione, le autorità competenti possano raggiungere una piena consapevolezza delle interazioni tra sistemi cloud-centric, e quindi delle possibili ripercussioni che potrebbe provocare un razionamento indiscriminato dell’energia elettrica.
L’AIIP chiede al Governo delle garanzie per evitare il black-out della rete italiana. Per questo motivo, l’associazione che riunisce gli operatori di piccola e media dimensione chiede di creare una whitelist dei POD (Point Of Delivery o Punto di Consegna, ovvero il codice univoco che identifica un contatore elettrico) in bassa tensione per escludere dalle misure restrittive le infrastrutture dei provider di telecomunicazioni.
Secondo l’associazione si eviterebbe così che la paventata riduzione della potenza elettrica erogata colpisca le centrali e gli apparati attivi delle reti mettendo a rischio il loro corretto funzionamento.