L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) è riuscita nel suo intento di convincere alcuni operatori di telecomunicazioni a rendere più chiare le modalità con cui è possibile sfruttare le connessioni in fibra fino a 2,5 Gigabit al secondo o superiori.
La questione era nata inizialmente con le accuse rivolte ad Iliad riguardo alla mancata chiarezza degli spot che promuovevano la nuova offerta fibra Iliad con velocità fino a 5 Gigabit al secondo (in alcune città italiane), tanto che il Giurì della pubblicità dispose lo scorso febbraio il blocco alla trasmissione dei messaggi promozionali.
L’AGCM aveva però riscontrato delle lacune comunicative anche per quel che concerne le offerte di altri operatori che proponevano e propongono tuttora sul mercato delle connessioni con velocità massima promessa fino a 2,5 Gigabit al secondo.
Si tratta, in dettaglio, di Vodafone, Fastweb, Telecom, Unidata e Planetel, oltre alla già menzionata Iliad. Nei confronti di queste aziende l’AGCM si è prodigato in un’azione di “moral suasion” che ha avuto l’effetto di convincere gli operatori interessati a modificare le informazioni pubblicitarie con cui vengono presentate le rispettive offerte.
Gli spot e tutto il materiale promozionale verrà quindi adeguato in maniera da essere più chiaro, soprattutto nei confronti di quelle fasce di utenza meno informate sulle questioni tecniche. In particolare, spiega il comunicato di AGCM, gli operatori specificheranno che la velocità massima di 2,5 Gigabit al secondo è da intendersi come:
Somma delle velocità di più apparati connessi alle diverse porte del router e/o connessi tramite Wi-Fi, oppure, in caso di collegamento Wi-Fi, raggiungibile solo attraverso dispositivi abilitati di ultimissima generazione.
Nelle varie offerte sarà quindi specificato che i 2,5 Gigabit al secondo di velocità massima non si potranno raggiungere con un singolo dispositivo (questo perché ognuna delle porte Ethernet dei modem che gli operatori danno in dotazione ai clienti supporta la velocità massima di 1 Gigabit al secondo), ma è risultato della somma della banda massima disponibile sommando più collegamenti Ethernet e WiFi contemporaneamente. Nel caso di utilizzo della connessione senza fili è inoltre indispensabile che sia il modem che il dispositivo dell’utente supportino il più recente standard WiFi6.
Secondo l’Autorità l’obiettivo raggiunto consentirà ai consumatori di avere maggiore trasparenza e capire meglio le prestazioni reali delle varie offerte pubblicizzate con la dicitura “fibra a 2,5 Gigabit al secondo“.
Per gli utenti informati e in possesso di conoscenze più approfondite sulle reti non cambierà nulla in quanto già erano note le limitazioni tecniche che impedivano di toccare la velocità di picco con un singolo dispositivo, mentre per tutti gli altri la novità potrebbe rappresentare un piccolo aiuto nella fase di scelta su quale offerta attivare, così da evitare di rimanere delusi una volta provate le prestazioni assicurate dalla nuova connessione.