Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato ieri i risultati finanziari del Gruppo relativi al primo trimestre del 2022. Dai dati emerge una tendenza in linea con l’ultima parte dell’anno scorso, inclusa una diminuzione del tasso di abbandono dei clienti sia nel fisso che nel mobile.
Tra il mese di gennaio e fino a tutto il 31 marzo TIM ha evidenziato una certa stabilità delle linee mobili complessive, che ammontano a 30,4 milioni. Sostanzialmente stabile anche l’ARPU (il ricavo medio per cliente) del segmento in questione, che registra un -0,10%.
Per quanto riguarda il comparto della telefonia fissa, TIM segna un rallentamento nella crescita pari a 108.000 linee rispetto al trimestre precedente, un calo spiegato dall’operatore con la fine della prima fase del programma voucher promosso dal Governo e con il ritardo del lancio della seconda fase. Le linee fisse sono comunque aumentate di 236.000 unità nel periodo in considerazione, arrivando a quota 10,2 milioni tra quelle dirette e quelle wholesale, ovvero vendute all’ingrosso agli altri operatori.
Alla data del 31 marzo 2022 oltre il 94% dei clienti TIM fisso è coperto da reti in fibra ottica di tipo FTTH o FTTC, con una percentuale che arriva al 75% se si prendono in considerazione solamente le aree bianche.
TIM sottolinea inoltre di aver aumentato la copertura della sua rete FTTH, ovvero la rete interamente in fibra ottica fino all’abitazione del cliente. L’operatore afferma che sono raggiunte in questa modalità il 25% delle unità immobiliari d’Italia.
I dati riguardanti la situazione della rete mobile TIM indicano invece una copertura di oltre il 99% della popolazione in tecnologia 4G, mentre per il 5G si segnala l’aggiunta di 36 nuove località servite per un totale di 66 comuni in cui è disponibile la rete mobile di quinta generazione.
L’accordo con DAZN per la Serie A in streaming si conferma al momento non vantaggioso. TIM ha indicato infatti un margine negativo di 15 milioni di euro che dimostrano come i due partner siano ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per questo motivo è in corso una rinegoziazione dei termini del contratto tra le parti che potrebbe portare a nuovi scenari nella distribuzione del campionato italiano.
Ultima, ma indicativa, annotazione riguarda infine il volume di dati transitati sulla rete TIM, che ha visto un aumento del traffico pari al 47,8% rispetto al primo trimestre del 2021. I numeri dimostrano quindi ancora una volta la continua crescita del consumo di dati spinta sicuramente dal calcio in streaming e da una serie di servizi cloud e non solo che richiedono un sostanzioso uso di connettività per la loro fruizione.