La Rai ha deciso di imprimere un’accelerazione al processo di passaggio al DVB-T2, lo standard televisivo per il digitale terrestre di seconda generazione.
La TV pubblica sembra infatti intenzionata ad anticipare quanto previsto nel contratto di servizio firmato lo scorso gennaio che prevede l’accensione di un multiplex in DVB-T2 entro il prossimo settembre. A quanto filtra da fonti vicine a Viale Mazzini, la Rai effettuerà questo passo il 28 agosto, quindi con un leggero vantaggio rispetto a quanto previsto dagli obblighi del servizio pubblico.
In attesa di comunicazioni ufficiali resta il dubbio sui canali che andranno a comporre il multiplex. Le ipotesi più accreditate parlano della quasi certa presenza dei tre canali generalisti, ovvero Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD, ma non è al momento chiaro se altri canali si aggiungeranno al pacchetto che verrà trasmesso in DVB-T2.
Se questo assetto sarà confermato, Rai 1, Rai 2 e Rai 3 saranno trasmessi in simulcast (i canali rimarranno infatti disponibili anche nella versione attuale in DVB-T) per migliorare la copertura e a risolvere i problemi che in alcune aree si sono verificati con lo standard di prima generazione.
Il passaggio al DVB-T2 comporterà inoltre un migliore sfruttamento dello spettro e quindi della capacità trasmissiva totale. Secondo le indiscrezioni la Rai avrebbe scelto una configurazione che porterà il multiplex ad avere una banda di circa 37 Mb/s, quindi ben 17 Mb/s in più rispetto ai 20 Mb/s disponibili con un multiplex DVB-T.
Per arrivare pronta all’accensione in pianta stabile del primo multiplex DVB-T2, la Rai effettuerà delle trasmissioni sperimentali nella notte tra lunedì 27 e martedì 28 maggio, quando il MUX B sarà diffuso in DVB-T2 da alcuni selezionati impianti di Rai Way.
Le prove tecniche consentiranno di verificare il corretto funzionamento di tutti gli apparati e l’eventuale insorgere di interferenze con altri segnali, in modo da correggere per tempo i possibili problemi e arrivare al debutto del 28 agosto con la sicurezza di non creare disagi ai telespettatori Rai sul digitale terrestre.
Ricordiamo che per ricevere correttamente le trasmissioni in DVB-T2 i televisori o i decoder devono essere compatibili con il nuovo standard e con il codec HEVC. Le stime indicano che sarebbero ancora dieci milioni circa i televisori non compatibili presenti nelle case degli italiani, per cui il lento processo di ricambio del parco dispositivi installato è ancora lontano dal garantire una transizione senza disservizi allo standard più recente.
In ogni caso, per sapere se il proprio apparecchio è idoneo a ricevere i canali in DVB-T2 è sufficiente sintonizzarsi sul canale 558 su cui viene trasmesso una versione “particolare” di Rai Sport HD codificata in HEVC. Se il flusso video viene correttamente elaborato dal televisore o dal decoder e le immagini appaiono a schermo, vuol dire che il dispositivo è compatibile con lo standard più recente e non sarà necessario sostituirlo quando inizieranno le prime trasmissioni.